Sei concentrato sul muro o sul mattone? Su cosa ci focalizziamo quando pensiamo ad un problema, sull’insieme o su una parte? Sul primo passo o su tutta la strada da fare?
E’ da poco uscita autobiografia di Will Smith: “Will. Il potere della volontà”. Inizia da qui, da una riflessione sul potere della prospettiva. In questo video usiamo questo concetto per ispirare il nostro 2022: da cosa sono composti i nostri mattoni, ciò che possiamo fare ogni giorno per comporre il nostro futuro?
L’empatia nel metaverso. L’ultima proposta di Zuckerberg, descritta nel video, è uno smartworking super potenziato in cui le persone interagiscono attraverso avatar e in contesti del tutto digitali, quindi ovviamente personalizzabili. Il sogno di lavorare da una spiaggia caraibica si fa realtà… virtuale.
Questa tecnologia di fatto prende ciò che esisteva sulla personalizzazione degli spazi virtuali, ad es. per le riunioni zoom ed i world café digitali, e lo fa diventare un’esperienza immersiva totale.
Di fatto riunisce tecnologie esistenti in un’unica esperienza.
Proprio ieri ho partecipato ad un incontro di Federmanager in cui venivano presentate case history interessanti sull’utilizzo della realtà aumentata anche nella formazione tecnica, così come già fanno le realtà più innovative in materia di competenze trasversali e manageriali.
Cosa c’è di diverso ora?
La componente più innovativa, e a mio avviso anche la più impattante per gli esseri umani, è l’immersione. Essere in ambienti artificiali circondati da persone artificiali.
Personalmente questa prospettiva mi dà un grande senso di libertà e al contempo accende in me domande, per prima cosa sulle relazioni.
Come potremo empatizzare con un avatar, che per quanto dettagliato e sofisticato sia difficilmente riprodurrá le microespressioni del viso, e sicuramente non la temperatura del corpo, i micro tic… come faremo ad empatizzare con un qualcosa che non prova emozioni?
Un avatar per me è un oggetto pieno di fascino, che rappresenta un essere umano. Ma è importante ricordare che non è, un essere umano.
Gli mancano due tre elementi chimici, e sarà curioso capire come far scattare la chimica con un ologramma.
Al di là delle provocazioni, credo che sia un tema da trattare urgentemente per chi vuole rendere le persone più efficaci e le relazioni più generative in un mondo digitale.
La mia proposta è: mettiamo da parte le diffidenze automatiche verso ciò che non conosciamo, e scopriamo come rendere possibile un mondo in cui i segnali deboli si creano e possono essere letti, e le relazioni si rinforzano passando per strade nuove.
Non sarà semplice, e credo che serviranno sempre, assolutamente, spazi e tempi in cui le persone siano fisicamente una vicina all’altra. Ma si può fare, e il nostro equilibrio dei tempi di vita e lavoro potrà beneficiarne enormemente.
Quindi, vale la pena buttarsi.
Che ne pensi, come ti fa sentire l’idea di un collega avatar di fianco a te? Scrivimi con le tue esperienze,
a presto,
Marcella
E’ l’ingrediente magico per le relazioni, la connessione, la gioia.
Sabato prossimo, 5 dicembre, alle 11.30 faremo un webinar: l’idea è prenderci un’oretta per confrontarci e allenarci con piccoli esercizi sull’esercizio della gratitudine.
Se ti interessa venire a vedere, è del tutto gratis, basta crearsi un utente e password su iamwve e alle 11.30 cliccare su PARTECIPA
Qual’è la fonte più strana da cui puoi trarre ispirazione?
Un libro su come fare i cocktail?
Un manuale per la gestione dei conti di casa?
Le ispirazioni si nascondo nei posti impensati, è lì che bisogna andarle a cercare. Ad esempio, partire dal Kakebo e arrivare al coaching! Conosci il Kakebo? È il libro dei conti di casa giapponese. Ordinato, chiaro e… molto coach. Con un semplice spostamento di focus, dalle spese economiche a quelle energetiche, abbiamo un mini manuale di coaching sulla centratura, gli obiettivi, i valori!
In questo video free, spunti e un esercizio per trovare idee e insight in ciò che abbiamo intorno: